Molti uomini che sopravvivono ad un tumore vanno incontro a problemi di fertilità a causa del trattamento antineoplastico.
Ricercatori danesi hanno riportato gli outcome ( esiti ) di fertilità di 67 coppie che si sono sottoposte a fecondazione assistita a causa di fattori di infertilità maschile dovuti a tumore.
La maggior parte dei soggetti presentava diagnosi di carcinoma testicolare e di linfomi, ed il 90% aveva ricevuto un trattamento adiuvante con chemioterapia e/o radioterapia.
Il liquido seminale è stato crioconservato nell’82% degli uomini prima che si sottoponessero alla terapia.
In seguito al trattamento antineoplastico, il 43% degli uomini ha avuto spermatozoi mobili nell’eiaculato, ma il 57% è risultato azoospermico.
Sono stati eseguiti 151 cicli di trattamenti di riproduzione assistita ( 55 inseminazioni intrauterine, 82 iniezioni intracitoplasmatiche di spermatozoo e 14 impianti di embrione congelato mediante iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo ).
La percentuale di gravidanze cliniche per ciclo è stata del 14.8% dopo inseminazione intrauterina, del 38.6% dopo iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo e del 25% dopo impianto di embrione congelato mediante iniezione intracitoplasmatica di spermatozoo.
La percentuale di parti è stata dell’11.1%, del 30.5% e del 21%, rispettivamente.
Il liquido seminale crioconservato è stato impiegato nel 58% delle gravidanze.
La percentuale di parti per ciclo è risultata simile dopo l’impiego di spermatozoi freschi o crioconservati.
I risultati ottenuti indicano che gli uomini che sopravvivono ad un tumore hanno buone possibilità di diventare padri, impiegano spermatozoi freschi o crioconservati.( Xagena )
Tryde Schmidt KL et al, Hum Reprod 2004; 19: 2806-2810
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